Chef: Rafu
Titolo: Viaggio di ritorno
Descrizione sintetica:
Una persona fa un viaggio nella sua terra d’origine per conoscere un antenato.
Ammissibilità: Sì
Conteggio parole: 3.800 + 278 (materiale extra)
Link:
Chef: Rafu
Titolo: Viaggio di ritorno
Descrizione sintetica:
Una persona fa un viaggio nella sua terra d’origine per conoscere un antenato.
Ammissibilità: Sì
Conteggio parole: 3.800 + 278 (materiale extra)
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Wow, mi hanno chiesto di parlare di cosa rappresenti per me “il gusto del Game Chef”. Da non credere! Ormai sono una specie di aficionado: lo seguo dal 2010 e vi partecipo dal 2011. Secondo me, il Game Chef è una gran figata, perché costituisce un importante momento d’incontro per tutti i giocatori della community,… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Daniele Di Rubbo”
Il gusto del Game Chef è di essere costretto. Nel momento in cui entri in gioco, hai delle restrizioni, e devi combattere contro il tuo senso del ridicolo e dell’improbabile per dare senso a una lista di segnali. E sei costretto a metterti a confronto con altre persone, e a non dare nulla per scontato.… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Fabio Succi Cimentini”
Negli anni scorsi, il Game Chef è stata una corsa adrenalinica. Pochi giorni per trasformarsi da «Non ho idee, non c’è nulla di interessante che possa uscire dal mio cervello» a «Ho scritto un gioco. Ho scritto un cazzo di gioco!». È una sensazione esaltante, gratificante e difficile da ottenere. Il pregio principale del Game… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Ezio Melega”
Cosa dire del Game Chef? Per me, da quando ho cominciato a parteciparvi, nel 2012, è sempre stato un evento rilevante. Ogni inizio di primavera comincia con «Quand’è il Game Chef?». Un privilegio che ho avuto è stato quello di vederlo crescere: da contest comunque piuttosto localizzato (principalmente a partecipazione americana) a internazionale in poco… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Giacomo Vicenzi”
Il Game Chef, per me, è un bel gioco su uno dei miei argomenti preferiti: inventare giochi. Come in altri giochi, metà del gusto è diventare più bravo a ogni partita… Ricordo che, nel 2009, scrissi un gioco che, dopo la prima partita, abbandonai con frustrazione, perché mi ero stancato più che divertirmi. Nel 2013,… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Raffaele Manzo (Rafu)”
Il Game Chef è un ritrovo piacevole per tutti gli amanti del gioco di ruolo. È un concorso di scrittura creativa di regolamenti che permette di assaporare un’incredibile ventata di creatività nel giro di pochissimi giorni. Da parte mia, ho sempre trovato affascinante immaginare delle situazioni interessanti da mettere in gioco ma, come controparte, non… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Manuela Soriani”
Il gusto del Game Chef, per me, è l’accettare la sfida con sé stessi, contro il calendario, contro la pigrizia, contro il lavoro che pressa e che fa sì che tutte quelle mezze idee di design restino lì. Tutti gli ingranaggi e rotelle e pezzi di carrozzeria nella tua testa, senza i confini del Game… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Mattia Bulgarelli”
Ho partecipato al Game Chef solamente l’anno scorso ma, nella mia limitata esperienza, condivido con altri che hanno già scritto i giudizi riguardo a questo evento. È bello trovarsi una volta all’anno, con un tema originale, con ingredienti predefiniti, a cercare d’imbrigliare l’ispirazione, di dargli forma, e di farlo nei tempi limitati del concorso. Tutti… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Davide Pignedoli”
Ho scoperto il Game Chef nel 2016, e l’idea mi ha entusiasmato sùbito: nei mesi precedenti avevo provato una caterva di giochi diversi e mi era venuta voglia di progettarne uno io, ma non trovavo la disciplina per lavorarci seriamente, individuando un tema di fondo ed elaborando delle meccaniche con cui indagarlo. Partecipare a un… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Ivan Lanìa”
Se dovessero chiedermi qual è l’equivalente “maturo” dell’adolescenziale chiudersi in una stanza e lasciare il mondo fuori, be’, per me è il Game Chef. Si tratta di un’occasione unica per concentrarmi su un gioco in brevissimo tempo, con la consapevolezza di dover produrre qualcosa, costi quel che costi. Quindi l’ansia si trasforma in ansia produttiva,… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Antonio Amato”
Detto che ogni occasione è buona per pensare a un gioco e per scrivere un gioco, per me – che da alcuni anni sono ai margini della comunità “giochereccia” – il Game Chef è la migliore delle occasioni. Anzitutto c’è l’elemento del contest – della sfida – che, di per sé, produce quel piccolo aumento… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Angela Caputo”
Ciao a tutti, mettersi alla prova in pubblico è sempre qualcosa che mi ha spaventato: sono profondamente insicuro sulle mie doti e la paura di non risultare all’altezza degli altri può farti vivere davvero male. Fortunatamente, non è il caso di questo contest: è davvero un luogo di scambio di idee, di crescita, e dove… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Davide Falzani”
Vuoi sapere un segreto? Sì, perché si nasconde un segreto nel concorso chiamato “Game Chef”. La curiosità è il primo passo. Molti altri ne servono, per arrivare a trovare la risposta. Bisogna raccogliere la voglia di mettersi in gioco e di creare qualcosa: quelle nessuno te le può regalare. Gli ingredienti indicano la via, ma… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Marco Andreetto”
Presentazione sintetica Un Viaggiatore visita dei luoghi della sua terra alla ricerca delle proprie radici, che ci concretizza nello scoprire il passato di un familiare. Un gioco che potrebbe essere in parte onirico ed in parte realistica fiaba alla ricerca di una connessione con qualcuno che non c’è più. Cosa vi è piaciuto del gioco? L’idea di cercare sè stessi nelle tracce di chi ci ha preceduto tramite la sovrapposizione di scene fra presente e passato, fra dicerie e poche certezze, lasciandosi guidare dalle suggestioni di carte alla Dixit è molto bella. Cosa avete trovato confuso o poco chiaro? Il… Leggi il resto »
Ragazzi, grazie della recensione! La questione del “tono” non è stata affrontata in maniera programmatica, in effetti, perché a me l’accostamento di road trip + storia familiare suggerisce una gamma tonale abbastanza precisa (che io non chiamerei né “leggera” né “drammatica”, ma piuttosto realistica, con possibilità di malinconico). Rifletterò se, in eventuali future versioni del testo, inserire indicazioni per indirizzare il tono, o invece istruzioni per cercare un accordo fra giocatori a riguardo, o ancora, all’opposto, raccomandazioni di non concordare nulla e lasciarsi sorprendere (corredate o meno da qualche meccanismo specifico di “sicurezza”). Sono quel tipo di cose su cui… Leggi il resto »
Viaggio di ritorno. In questo gioco una persona si recherà o ritornerà in un luogo, per trovare informazioni e notizie su un suo parente da tempo scomparso. Così facendo saprà forse rispondere a un dubbio, legato a questo parente, che lo ha condotto fino a qui. Il gioco offre una tematica molto valida sul viaggio come mezzo per tentare di risolvere le proprie domande. E’ particolarmente interessante la struttura di esplorazione descritta, semplice e funzionale. Oltre a questo il fatto di essere un gioco che può essere interrotto quando lo si ritenga necessario, è secondo me un vantaggio non trascurabile… Leggi il resto »
Carissimo, grazie per i tuoi commenti sul gioco!
Particolarmente buono il suggerimento di preparare un handout – un foglio con lo schema del gioco che tutti abbiano sotto gli occhi, insomma. Sarà anche l’uovo di Colombo, ma questa volta non ci avevo pensato.
Per chiarirci, tu suggerisci che il gruppo di giocatori scelga un posto nuovo e mai visto prima per incontrarsi a giocare? Mi sembra un “rituale” decisamente interessante, ma perché pensi che questo gioco in particolare ne sarebbe arricchito? Sono curioso.
Diverse volte mi è capitato di andare in luoghi mai visitati prima e chiedermi il perchè di “certe cose” senza aver una guida o informazioni specifiche. E con l’immaginazione talvolta cerco di rispondere alle domande che mi pongo. Ritengo quindi che il vostro gioco abbia del potenziale per integrare elementi dell’ambiente in cui si svolgerà la partita. A maggior ragione se si tratta di un luogo che nessuno dei partecipanti ha mai frequentato. Qualsiasi cosa che attiri curiosità, una foto su una mensola, le iniziali incise su una corteccia d’albero, fiori secchi lasciati in un luogo, potrebbero divenire elementi utili… Leggi il resto »
Mi dai sicuramente un bello spunto! L’utilizzo dell’ambiente reale circostante è un aspetto che mi intriga particolarmente, per esempio, nel larp pervasivo – ma che personalmente non sono finora mai riuscito a sfruttare a dovere. Non so se questo sia davvero il gioco giusto in cui sottolineare questo elemento ( * ), ma penso che a determinate condizioni si potrebbe provare. Altrimenti, ci sarà da progettare un intero altro gioco attorno a questo spunto. = Il mio dubbio viene dal fatto che, per la mia visione, in questo gioco è davvero importante che almeno un giocatore (ma preferibilmente la maggioranza… Leggi il resto »
Introduzione Viaggio di ritorno è un gioco in cui affronteremo un viaggio alla scoperta della nostra identità e di quella di un nostro antenato e del nostro e suo legame con la terra natìa a cui non apparteniamo o non apparteniamo più, il tutto per risolvere un dilemma del tempo presente. Cosa ci è piaciuto del gioco? Il taglio che hai dato al tema storie perdute incontra tutto il nostro favore. In particolare ci è piaciuta moltissimo l’atmosfera proposta da una meccanica come quella delle carte del Dixit che conserva un sapore di scoperta e di “incontro” con quel pizzico… Leggi il resto »
Ragazzi, vi ringrazio innanzitutto per i complimenti. Mi sento un po’ adulato. /^_^; Ma vi ringrazio anche per le domande, alle quali passo volentieri a rispondere! > E’ possibile produrre un solo sentito dire per ogni giocatore, giusto? E immaginiamo che l’Antenato non possa scriverne -tranne quello facoltativo – si? No! Nelle mie intenzioni è 1 “sentito dire” per giocatore, nessuno escluso. A questo si aggiunge la possibilità che il giocatore-antenato scriva un secondo “sentito dire” (sarebbe quindi il suo terzo foglietto, contando anche i dati anagrafici) per essere certi che all’inizio del gioco vi sia una qualche contraddizione interessante.… Leggi il resto »
Presentazione Una persona torna nella terra abitata da un suo antenato; la visita, e allo stesso tempo si rivive la storia del suo predecessore. Passato e presente fluiscono insieme, le radici del primo si fan sempre più chiare nel secondo. Si vive un viaggio per scoprire e ricordare; e poi ripartire, con qualunque cosa il viaggiatore abbia ora nelle mani. Un gioco in cui le carte vengono usate come ispirazione per settare scene di gioco, e tre o quattro persone dai ruoli chiari collaborano. Cosa mi è piaciuto Il gioco appare già completo di per sé. E’ chiaro, si regge… Leggi il resto »
Ehi, Fabio! Intanto, grazie.
Sicuramente tornerò sul testo per evitare le ambiguità. Di certo, però, non prima di aver giocato questo gioco alcune volte. Gli ‘eventualmente’ e i ‘potrebbe’ forse li hai trovati in passaggi che riguardano cose che nemmeno io ho ancora del tutto chiare, perché immaginarsi un gioco solo nella testa è molto diverso dal metterne per iscritto le regole dopo averlo giocato.
Insomma, quando avrò l’occasione di tornare su questo testo, mi concentrerò sull’evidenziare prerogative e obblighi dei vari ruoli nei vari momenti. Grazie dell’indicazione, che penso mi sarà utile!