Chef: Helios Pu
Titolo: Fahrenheit 1451
Descrizione sintetica:
Ricostruisci la storia perduta di un monaco che si sta sacrificando perché altre storie non si perdano tra le fiamme di un incendio.
Ammissibilità: Sì
Conteggio parole: 2.716
Link:
Chef: Helios Pu
Titolo: Fahrenheit 1451
Descrizione sintetica:
Ricostruisci la storia perduta di un monaco che si sta sacrificando perché altre storie non si perdano tra le fiamme di un incendio.
Ammissibilità: Sì
Conteggio parole: 2.716
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Wow, mi hanno chiesto di parlare di cosa rappresenti per me “il gusto del Game Chef”. Da non credere! Ormai sono una specie di aficionado: lo seguo dal 2010 e vi partecipo dal 2011. Secondo me, il Game Chef è una gran figata, perché costituisce un importante momento d’incontro per tutti i giocatori della community,… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Daniele Di Rubbo”
Il gusto del Game Chef è di essere costretto. Nel momento in cui entri in gioco, hai delle restrizioni, e devi combattere contro il tuo senso del ridicolo e dell’improbabile per dare senso a una lista di segnali. E sei costretto a metterti a confronto con altre persone, e a non dare nulla per scontato.… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Fabio Succi Cimentini”
Negli anni scorsi, il Game Chef è stata una corsa adrenalinica. Pochi giorni per trasformarsi da «Non ho idee, non c’è nulla di interessante che possa uscire dal mio cervello» a «Ho scritto un gioco. Ho scritto un cazzo di gioco!». È una sensazione esaltante, gratificante e difficile da ottenere. Il pregio principale del Game… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Ezio Melega”
Cosa dire del Game Chef? Per me, da quando ho cominciato a parteciparvi, nel 2012, è sempre stato un evento rilevante. Ogni inizio di primavera comincia con «Quand’è il Game Chef?». Un privilegio che ho avuto è stato quello di vederlo crescere: da contest comunque piuttosto localizzato (principalmente a partecipazione americana) a internazionale in poco… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Giacomo Vicenzi”
Il Game Chef, per me, è un bel gioco su uno dei miei argomenti preferiti: inventare giochi. Come in altri giochi, metà del gusto è diventare più bravo a ogni partita… Ricordo che, nel 2009, scrissi un gioco che, dopo la prima partita, abbandonai con frustrazione, perché mi ero stancato più che divertirmi. Nel 2013,… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Raffaele Manzo (Rafu)”
Il Game Chef è un ritrovo piacevole per tutti gli amanti del gioco di ruolo. È un concorso di scrittura creativa di regolamenti che permette di assaporare un’incredibile ventata di creatività nel giro di pochissimi giorni. Da parte mia, ho sempre trovato affascinante immaginare delle situazioni interessanti da mettere in gioco ma, come controparte, non… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Manuela Soriani”
Il gusto del Game Chef, per me, è l’accettare la sfida con sé stessi, contro il calendario, contro la pigrizia, contro il lavoro che pressa e che fa sì che tutte quelle mezze idee di design restino lì. Tutti gli ingranaggi e rotelle e pezzi di carrozzeria nella tua testa, senza i confini del Game… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Mattia Bulgarelli”
Ho partecipato al Game Chef solamente l’anno scorso ma, nella mia limitata esperienza, condivido con altri che hanno già scritto i giudizi riguardo a questo evento. È bello trovarsi una volta all’anno, con un tema originale, con ingredienti predefiniti, a cercare d’imbrigliare l’ispirazione, di dargli forma, e di farlo nei tempi limitati del concorso. Tutti… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Davide Pignedoli”
Ho scoperto il Game Chef nel 2016, e l’idea mi ha entusiasmato sùbito: nei mesi precedenti avevo provato una caterva di giochi diversi e mi era venuta voglia di progettarne uno io, ma non trovavo la disciplina per lavorarci seriamente, individuando un tema di fondo ed elaborando delle meccaniche con cui indagarlo. Partecipare a un… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Ivan Lanìa”
Se dovessero chiedermi qual è l’equivalente “maturo” dell’adolescenziale chiudersi in una stanza e lasciare il mondo fuori, be’, per me è il Game Chef. Si tratta di un’occasione unica per concentrarmi su un gioco in brevissimo tempo, con la consapevolezza di dover produrre qualcosa, costi quel che costi. Quindi l’ansia si trasforma in ansia produttiva,… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Antonio Amato”
Detto che ogni occasione è buona per pensare a un gioco e per scrivere un gioco, per me – che da alcuni anni sono ai margini della comunità “giochereccia” – il Game Chef è la migliore delle occasioni. Anzitutto c’è l’elemento del contest – della sfida – che, di per sé, produce quel piccolo aumento… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Angela Caputo”
Ciao a tutti, mettersi alla prova in pubblico è sempre qualcosa che mi ha spaventato: sono profondamente insicuro sulle mie doti e la paura di non risultare all’altezza degli altri può farti vivere davvero male. Fortunatamente, non è il caso di questo contest: è davvero un luogo di scambio di idee, di crescita, e dove… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Davide Falzani”
Vuoi sapere un segreto? Sì, perché si nasconde un segreto nel concorso chiamato “Game Chef”. La curiosità è il primo passo. Molti altri ne servono, per arrivare a trovare la risposta. Bisogna raccogliere la voglia di mettersi in gioco e di creare qualcosa: quelle nessuno te le può regalare. Gli ingredienti indicano la via, ma… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Marco Andreetto”
Fahrenheit 1451 è un solitario narrativo. Nei panni di un monaco che cerca di salvare i libri che bruciano nel rogo dell’abbazia assediata, giochiamo una partita a carte contro il “caso” e la matematica con una meccanica simile a quella del Black Jack (avvicinarsi il più possibile, senza superarlo, a un certo valore, attraverso la somma delle carte pescate). Ci ritroviamo in un’esperienza su due fronti: da un lato abbiamo una meccanica “nuda” e semplice che si svolge attraverso le carte, dall’altra un processo narrativo che si inserisce in questa. L’assalto del re pazzo all’abbazia divide l’esperienza di gioco, sia… Leggi il resto »
Grazie per la recensione. Provo a rispondere alle domande. Temperamento Al momento è utile solo per guidare il “rimuginare” del monaco alla fine di ogni marcia/pesatura. C’è stata una precedente versione del gioco (ovvero due ore prima di consegnarlo) nella quale a seconda del Temperamento si aveva una capacità di trasportare Peso Fisico (una carta dava 12, una 13, una 14, etc.) ma poi ho scelto di asciugare al massimo. Altre persone al tavolo Una delle ipotesi che sto vagliando è di renderlo un gioco da 2 persone, con una “Opposizione” che gestisca l’Incendio (che comunque rimarrebbe un orologio dell’apocalisse… Leggi il resto »
Fahrenheit 1451 è un gioco solitario che parla di un frate in un monastero alpino che a fronte di un incendio e un assedio, deve salvare la maggior quantità (e qualità) di manoscritti a discapito della sua stessa vita. Cosa ti è piaciuto del gioco? Ho trovato l’esperienza particolarmente strutturata e “giocosa”, a differenza dei GDR in solitaria che ho letto finora e che sono più incentrati sul “raccontarsela” e basta, e questo lo rende secondo me particolarmente interessante. Ad esempio “alla fine bisogna scartare più libri possibile nelle prime Marce in modo da arrivare all’ultima e avere buone probabilità… Leggi il resto »
Grazie della fin troppo indulgente recensione.
Per rispondere alla questione X-card:
inizialmente avevo pensato a un GDR più “corale” con Uditori molto più attivi. Poi il gioco è diventato sostanzialmente un solitario ma il Vellum/Velo è rimasto lì. Al momento sto pensando di espandere i ruoli al tavolo (con 1 Opposizione e N Uditori) quindi forse la X-card tornerà utile 😉
A dire il vero al nostro tavolo il Vello è stato usato diverse volte dagli Uditori, durante una partita in particolare, quando veniva narrato qualcosa che si distaccava totalmente dal tono o dal colore.
È stato usato come strumento per il constructive denial più che come censura… Fico!
si, qualcosa tipo “riprova in un altro modo”
Fahrenheit 1451 È un gioco, per uno o più giocatori, che ci cala direttamente nei panni di un povero monaco che vive gli ultimi attimi di vita di un monastero benedettino. Il luogo infatti è assediato e la biblioteca è già in fiamme, un Re Folle vuole distruggere il monastero e trucidare tutti i monaci rimasti a difesa e niente potrà fermarlo. La vostra mission nel gioco è molto semplice: dovrete recuperare dalla biblioteca quanti più libri possibile dalle fiamme, in tre manches, affidandoli prima di morire al vostro fido aiutante Arco da Montague, concludendo così la partita. Come funziona?… Leggi il resto »
Grazie della recensione e di averlo giocato. Provo a rispondere punto per punto: Uditori Touché! Al momento sto studiando come espandere i ruoli al tavolo. L’idea è di avere 1 Opposizione che abbia autorità sul re e il suo esercito, e N Uditori che possano aggiungere dettagli (tranne che sull’esercito e sul monaco) un po’ come gli Osservatori di Lovecraftesque. Caratterizzazione del PG Anche se con altre parole è una sorta di necessità che anche la prima recensione ha fatto emergere. Toni differenti Per essere fedele al Game Chef sono stato molto focalizzato MA se la vostra esperienza di gioco… Leggi il resto »
Fahrenheit 1451 è un “solitario di ruolo”, cioè un gioco di fatto pensato per 1 giocatore, anche se è prevista la presenza di Uditori (pronti a dare consigli, immagino, come in ogni buon “solitario con pubblico” che si rispetti…). La storia è quella di un monaco che, durante un assedio militare, deve cercare di salvare quanti più volumi possibile da una biblioteca in fiamme. Per far questo, il gioco si articola su tre round consecutivi in cui il protagonista gira progressivamente le carte di un mazzo da briscola, che rappresentano i volumi da mettere in salvo, di peso e importanza… Leggi il resto »
Ciao, grazie della recensione e soprattutto dello spunto sul “contenuto” dei libri. Finito il Game Chef mi dedicherò con calma a capire come implementare questa idea. Il fatto di essere un “solitario di ruolo” è sicuramente il punto di forza di Fahrenheit 1451, come per “La Creatura” e, in parte “Explorers” ma stavo pensando di espandere i ruoli al tavolo. Essendo libero da contratti/accordi, nulla mi vieta di creare un “oggetto ludico” multiforme. Tipo un volume di 50 pagine dove ci sono 20 pagine modalità di gioco per 1 persona (+uditori), 20 pagine di modalità di gioco per 2+ persone,… Leggi il resto »