Chef: Lorenzo Trenti
Titolo: Manoscritto trovato alle Termopili
Descrizione sintetica:
Un gioco di ruolo dal vivo scritto 2.500 anni fa. Un cammino individuale da fare insieme.
Ammissibilità: Sì
Conteggio parole: 1.304
Link:
Chef: Lorenzo Trenti
Titolo: Manoscritto trovato alle Termopili
Descrizione sintetica:
Un gioco di ruolo dal vivo scritto 2.500 anni fa. Un cammino individuale da fare insieme.
Ammissibilità: Sì
Conteggio parole: 1.304
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Wow, mi hanno chiesto di parlare di cosa rappresenti per me “il gusto del Game Chef”. Da non credere! Ormai sono una specie di aficionado: lo seguo dal 2010 e vi partecipo dal 2011. Secondo me, il Game Chef è una gran figata, perché costituisce un importante momento d’incontro per tutti i giocatori della community,… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Daniele Di Rubbo”
Il gusto del Game Chef è di essere costretto. Nel momento in cui entri in gioco, hai delle restrizioni, e devi combattere contro il tuo senso del ridicolo e dell’improbabile per dare senso a una lista di segnali. E sei costretto a metterti a confronto con altre persone, e a non dare nulla per scontato.… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Fabio Succi Cimentini”
Negli anni scorsi, il Game Chef è stata una corsa adrenalinica. Pochi giorni per trasformarsi da «Non ho idee, non c’è nulla di interessante che possa uscire dal mio cervello» a «Ho scritto un gioco. Ho scritto un cazzo di gioco!». È una sensazione esaltante, gratificante e difficile da ottenere. Il pregio principale del Game… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Ezio Melega”
Cosa dire del Game Chef? Per me, da quando ho cominciato a parteciparvi, nel 2012, è sempre stato un evento rilevante. Ogni inizio di primavera comincia con «Quand’è il Game Chef?». Un privilegio che ho avuto è stato quello di vederlo crescere: da contest comunque piuttosto localizzato (principalmente a partecipazione americana) a internazionale in poco… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Giacomo Vicenzi”
Il Game Chef, per me, è un bel gioco su uno dei miei argomenti preferiti: inventare giochi. Come in altri giochi, metà del gusto è diventare più bravo a ogni partita… Ricordo che, nel 2009, scrissi un gioco che, dopo la prima partita, abbandonai con frustrazione, perché mi ero stancato più che divertirmi. Nel 2013,… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Raffaele Manzo (Rafu)”
Il Game Chef è un ritrovo piacevole per tutti gli amanti del gioco di ruolo. È un concorso di scrittura creativa di regolamenti che permette di assaporare un’incredibile ventata di creatività nel giro di pochissimi giorni. Da parte mia, ho sempre trovato affascinante immaginare delle situazioni interessanti da mettere in gioco ma, come controparte, non… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Manuela Soriani”
Il gusto del Game Chef, per me, è l’accettare la sfida con sé stessi, contro il calendario, contro la pigrizia, contro il lavoro che pressa e che fa sì che tutte quelle mezze idee di design restino lì. Tutti gli ingranaggi e rotelle e pezzi di carrozzeria nella tua testa, senza i confini del Game… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Mattia Bulgarelli”
Ho partecipato al Game Chef solamente l’anno scorso ma, nella mia limitata esperienza, condivido con altri che hanno già scritto i giudizi riguardo a questo evento. È bello trovarsi una volta all’anno, con un tema originale, con ingredienti predefiniti, a cercare d’imbrigliare l’ispirazione, di dargli forma, e di farlo nei tempi limitati del concorso. Tutti… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Davide Pignedoli”
Ho scoperto il Game Chef nel 2016, e l’idea mi ha entusiasmato sùbito: nei mesi precedenti avevo provato una caterva di giochi diversi e mi era venuta voglia di progettarne uno io, ma non trovavo la disciplina per lavorarci seriamente, individuando un tema di fondo ed elaborando delle meccaniche con cui indagarlo. Partecipare a un… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Ivan Lanìa”
Se dovessero chiedermi qual è l’equivalente “maturo” dell’adolescenziale chiudersi in una stanza e lasciare il mondo fuori, be’, per me è il Game Chef. Si tratta di un’occasione unica per concentrarmi su un gioco in brevissimo tempo, con la consapevolezza di dover produrre qualcosa, costi quel che costi. Quindi l’ansia si trasforma in ansia produttiva,… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Antonio Amato”
Detto che ogni occasione è buona per pensare a un gioco e per scrivere un gioco, per me – che da alcuni anni sono ai margini della comunità “giochereccia” – il Game Chef è la migliore delle occasioni. Anzitutto c’è l’elemento del contest – della sfida – che, di per sé, produce quel piccolo aumento… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Angela Caputo”
Ciao a tutti, mettersi alla prova in pubblico è sempre qualcosa che mi ha spaventato: sono profondamente insicuro sulle mie doti e la paura di non risultare all’altezza degli altri può farti vivere davvero male. Fortunatamente, non è il caso di questo contest: è davvero un luogo di scambio di idee, di crescita, e dove… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Davide Falzani”
Vuoi sapere un segreto? Sì, perché si nasconde un segreto nel concorso chiamato “Game Chef”. La curiosità è il primo passo. Molti altri ne servono, per arrivare a trovare la risposta. Bisogna raccogliere la voglia di mettersi in gioco e di creare qualcosa: quelle nessuno te le può regalare. Gli ingredienti indicano la via, ma… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Marco Andreetto”
Manoscritto trovato alle Termopili è un’esperienza di narrazione libera e condivisa che un gruppo svolge durante un cammino. Per definirlo in terminologia “tecnica” è un freeform larp. Le pagine di un diario contengono la voce in prima persona di un misterioso personaggio che esorta e guida i giocatori ad assumere i ruoli di persone che portano sulle spalle una storia da seppellire; li invita poi a mettersi in cammino insieme per esplorare queste storie personali e poi concluderle, lasciarle andare. Lorenzo fa parlare l’autore del manoscritto direttamente al lettore: le regole del gioco sono contenute tra le pieghe di ciò… Leggi il resto »
Grazie del commento, che tra l’altro ha messo in luce un aspetto interessantissimo (la possibilità di mentire ai propri compagni di strada) cui non avevo pensato, e che ci sta benissimo. Per rispondere alle domande: sì, penso sia assolutamente possibile, arrivati al culmine e al finale della storia, la decisione di non seppellirla. Credo per esempio che il gesto di piantare un seme sia indicativo di questo: stai seppellendo qualcosa, ma al contempo lasci aperta la porta a un futuro di rinascita. Potrei in effetti specificarlo meglio tra le possibilità. Rispetto alla seconda domanda, credo che l’assenza di una dinamica… Leggi il resto »
Manoscritto trovato alle Termopili è un gioco di esperienza di gruppo dove i giocatori, viaggiando verso una meta condivisa, si porranno delle domande e si daranno delle risposte in base agli archetipi che hanno scelto. Cosa ti è piaciuto del gioco? Ho adorato il fatto che le regole fossero mescolate ad un racconto scritto da qualcuno: trovo questo modo di porre i regolamenti particolarmente immersivo, soprattutto per le situazioni in cui l’immersione è un fattore importante (e questo è il caso). L’omissis delle parti non interessanti e direttamente non funzionali al regolamento gli da anche un senso di danneggiamento, di… Leggi il resto »
Grazie della lettura e dei commenti. La forma frammentaria e frattale del gioco (è un racconto, ma è anche il segno finale di qualcuno che per primo ha “giocato il gioco”) è in effetti quello di cui sono più soddisfatto. Rispetto alle tue osservazioni, verissimo: un gioco che prevede una componente fisica così rilevante beneficerebbe di un capitolo dedicato alla parte escursionistica vera e propria. Qualche cenno qua e là effettivamente c’è, ma forse una stesura più completa del gioco, al di là “manoscritto perduto e ritrovato”, potrebbe beneficiare di un apparato più didascalico di note per l’organizzatore. Nella mia… Leggi il resto »
Manoscritto trovato alle Termopili Si tratta di un gioco di ruolo larp per 3-5 giocatori, in cui si interpretano personaggi in cerca di espiazione o di conforto diretti alle “Termopili”, ciascuno con l’obiettivo finale di lasciarsi alle spalle il proprio grande peso. Durante il percorso per raggiungere il luogo sacro i protagonisti interagiranno tra loro e andranno pennellando le loro storie personali, quel che li ha portati a quel momento. Come funziona Vi è una prima veloce fase di creazione dei personaggi, i protagonisti verranno scelti tra alcuni archetipi o Persone e il testo ci fornisce una rosa di 5… Leggi il resto »
Grazie a te! Sono onorato, perfino un po’ commosso, che qualcuno abbia voluto effettivamente provare il gioco. Hai posto molte questioni intelligenti e interessanti. Provo a rispondere. Il gioco in questa forma non è stato testato, ma ho scritto ed effettivamente giocato un larp dalle premesse analoghe (L’uso del lupo) di cui questo gioco è una sorta di “astrazione”. Nell’originale i personaggi erano in parte generati: c’era una lista molto lunga di domande (secondo i giocatori fin troppo lunga…) che dettagliava con estrema precisione il personaggio, pur lasciando ampi margini di intervento ai partecipanti. Nel gioco, il confronto era agevolato… Leggi il resto »
Chi desidera leggere L’uso del lupo può farmene richiesta in mail privata (mio nome, punto, mio cognome, chioccioletta, gmail punto com).
Il gioco è un gioco di ruolo dal vivo in cui i partecipanti intraprendono insieme un cammino. Tale cammino non è figurato ma una vera e propria passeggiata. Durante la marcia i partecipanti interpretano persone che hanno un peso di cui devono liberarsi. Quest atto sarà portato a termine alla fine del percorso, con un qualche gesto eseguito da ogni partecipate. Nel cammino però non si starà con le mani in mano poiché si verranno a conoscere le storie dei partecipanti. Ognuno avrà delle domande scritte su dei foglietti da consegnare ai compagni di viaggio. Questi nel momento che riterranno… Leggi il resto »
Ti ringrazio della lettura e dei commenti. Come ho scritto in altre risposte, sono consapevole del fatto che il gioco, così com’è stato scritto, difetti di qualcosa che lo renda più “maneggevole”, specie da parte di giocatori inesperti. Sì, c’è bisogno di qualcosa di più rispetto alla mera meccanica delle due domande. Al tempo stesso mi piaceva l’idea che ognuno avesse una storia sua da raccontare: alla fine ognuno ha il proprio cammino, ma mentre cammini puoi trovare dei compagni di strada che ti possono aiutare.
Grazie ancora della recensione!