Chef: Daniela Iacopino, Giuseppe Maisano e Gianluca Santone
Titolo: Psicostatia
Descrizione sintetica:
Gioco veloce in cui sfidiamo il destino per ritrovare la nostra storia e ricevere il giudizio divino.
Ammissibilità: Sì
Conteggio parole: 572
Chef: Daniela Iacopino, Giuseppe Maisano e Gianluca Santone
Titolo: Psicostatia
Descrizione sintetica:
Gioco veloce in cui sfidiamo il destino per ritrovare la nostra storia e ricevere il giudizio divino.
Ammissibilità: Sì
Conteggio parole: 572
Wow, mi hanno chiesto di parlare di cosa rappresenti per me “il gusto del Game Chef”. Da non credere! Ormai sono una specie di aficionado: lo seguo dal 2010 e vi partecipo dal 2011. Secondo me, il Game Chef è una gran figata, perché costituisce un importante momento d’incontro per tutti i giocatori della community,… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Daniele Di Rubbo”
Il gusto del Game Chef è di essere costretto. Nel momento in cui entri in gioco, hai delle restrizioni, e devi combattere contro il tuo senso del ridicolo e dell’improbabile per dare senso a una lista di segnali. E sei costretto a metterti a confronto con altre persone, e a non dare nulla per scontato.… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Fabio Succi Cimentini”
Negli anni scorsi, il Game Chef è stata una corsa adrenalinica. Pochi giorni per trasformarsi da «Non ho idee, non c’è nulla di interessante che possa uscire dal mio cervello» a «Ho scritto un gioco. Ho scritto un cazzo di gioco!». È una sensazione esaltante, gratificante e difficile da ottenere. Il pregio principale del Game… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Ezio Melega”
Cosa dire del Game Chef? Per me, da quando ho cominciato a parteciparvi, nel 2012, è sempre stato un evento rilevante. Ogni inizio di primavera comincia con «Quand’è il Game Chef?». Un privilegio che ho avuto è stato quello di vederlo crescere: da contest comunque piuttosto localizzato (principalmente a partecipazione americana) a internazionale in poco… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Giacomo Vicenzi”
Il Game Chef, per me, è un bel gioco su uno dei miei argomenti preferiti: inventare giochi. Come in altri giochi, metà del gusto è diventare più bravo a ogni partita… Ricordo che, nel 2009, scrissi un gioco che, dopo la prima partita, abbandonai con frustrazione, perché mi ero stancato più che divertirmi. Nel 2013,… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Raffaele Manzo (Rafu)”
Il Game Chef è un ritrovo piacevole per tutti gli amanti del gioco di ruolo. È un concorso di scrittura creativa di regolamenti che permette di assaporare un’incredibile ventata di creatività nel giro di pochissimi giorni. Da parte mia, ho sempre trovato affascinante immaginare delle situazioni interessanti da mettere in gioco ma, come controparte, non… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Manuela Soriani”
Il gusto del Game Chef, per me, è l’accettare la sfida con sé stessi, contro il calendario, contro la pigrizia, contro il lavoro che pressa e che fa sì che tutte quelle mezze idee di design restino lì. Tutti gli ingranaggi e rotelle e pezzi di carrozzeria nella tua testa, senza i confini del Game… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Mattia Bulgarelli”
Ho partecipato al Game Chef solamente l’anno scorso ma, nella mia limitata esperienza, condivido con altri che hanno già scritto i giudizi riguardo a questo evento. È bello trovarsi una volta all’anno, con un tema originale, con ingredienti predefiniti, a cercare d’imbrigliare l’ispirazione, di dargli forma, e di farlo nei tempi limitati del concorso. Tutti… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Davide Pignedoli”
Ho scoperto il Game Chef nel 2016, e l’idea mi ha entusiasmato sùbito: nei mesi precedenti avevo provato una caterva di giochi diversi e mi era venuta voglia di progettarne uno io, ma non trovavo la disciplina per lavorarci seriamente, individuando un tema di fondo ed elaborando delle meccaniche con cui indagarlo. Partecipare a un… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Ivan Lanìa”
Se dovessero chiedermi qual è l’equivalente “maturo” dell’adolescenziale chiudersi in una stanza e lasciare il mondo fuori, be’, per me è il Game Chef. Si tratta di un’occasione unica per concentrarmi su un gioco in brevissimo tempo, con la consapevolezza di dover produrre qualcosa, costi quel che costi. Quindi l’ansia si trasforma in ansia produttiva,… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Antonio Amato”
Detto che ogni occasione è buona per pensare a un gioco e per scrivere un gioco, per me – che da alcuni anni sono ai margini della comunità “giochereccia” – il Game Chef è la migliore delle occasioni. Anzitutto c’è l’elemento del contest – della sfida – che, di per sé, produce quel piccolo aumento… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Angela Caputo”
Ciao a tutti, mettersi alla prova in pubblico è sempre qualcosa che mi ha spaventato: sono profondamente insicuro sulle mie doti e la paura di non risultare all’altezza degli altri può farti vivere davvero male. Fortunatamente, non è il caso di questo contest: è davvero un luogo di scambio di idee, di crescita, e dove… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Davide Falzani”
Vuoi sapere un segreto? Sì, perché si nasconde un segreto nel concorso chiamato “Game Chef”. La curiosità è il primo passo. Molti altri ne servono, per arrivare a trovare la risposta. Bisogna raccogliere la voglia di mettersi in gioco e di creare qualcosa: quelle nessuno te le può regalare. Gli ingredienti indicano la via, ma… Leggi tutto “Il gusto del Game Chef: Marco Andreetto”
Introduzione Psicostatia è un gioco da tavolo diviso in due fasi: -Nella prima fase, i giocatori “acquisteranno” delle carte “Peccato o Espiazione” a cui è attribuito un valore o “peso” differente. -Nella seconda fase, i giocatori avanzeranno in un tabellone automaticamente di un passo a turno, a cui potrebbero essere aggiunti eventuali passi addizionali dovuti al lancio di monete utilizzate come mezzo per “Espiare i Peccati” prima della fine. Il giocatore che raggiunge la fine del tabellone con il peso uguale a 0 vincerà la partita. Cosa mi è piaciuto La fase di preparazione è molto interessante. Mi piace in… Leggi il resto »
Grazie Andrea, soprattutto per i consigli che vanno a toccare le note dolenti di design di cui siamo consci. Per questione di tempo non abbiamo potuto testare le idee che avevamo sulle “azioni” da legare alle carte Peccato ed Espiazione e questo ha influito anche sulla prima parte del gioco. C’é da chiedersi perché si dovrebbe comprare una carta piuttosto che un’altra. Quando avremo messo a punto i “poteri” delle carte, la risposta sarà legata alla strategia del singolo giocatore. Il titolo richiama la cerimonia di “pesatura del cuore” dell’Antico Egitto, come spiega l’introduzione. Gli altri richiami sono la disposizione… Leggi il resto »
# Recensione di Daniele Barbaglia Psicostatia è un gioco da tavolo basato sull’uso di alcune carte chiamate Peccati ed Espiazioni che serviranno ad arrivare in fondo ad un percorso di 10 caselle. Il gioco si divide in 2 fasi: nella prima i giocatori acquisteranno le carte con delle risorse date ad inizio partita, nella seconda si muoveranno sul percorso e le carte Peccati intralceranno la loro via. Vince chi arriva in fondo al percorso. > Mi è piaciuto È stata data un’idea buona riassumendo i passaggi essenziali senza troppi fronzoli. Mi piace che i giocatori debbano gestire una “valuta” all’interno… Leggi il resto »
Ciao Daniele, purtroppo il tempo tiranno non ci ha permesso di essere chiari con la stesura del manuale. Lo scopo del gioco non è arrivare a fine tabellone (che inizia dalla punta della coda, come segnato nell’immagine), ma smussare i propri peccati prima di raggiungere la testa del serpente. I segnalini si muoveranno inesorabili verso il giudizio divino, a volte velocemente perché hanno con se peccati gravi, altre volte piu lentamente. Il gioco sembra andare avanti da solo, manca una parte che non siamo riusciti a testare: i “poteri” delle carte. Ossia delle azioni che introducono la possibilità di diverse… Leggi il resto »
Ciao Giuseppe,
Quindi la marcia sul serpente è solo una specie di contatore per i giocatori, da quel che ho capito ora. Nel momento in cui un giocatore arriva in fondo al percorso, termina la partita per sè o per tutti? Oppure si continua finchè non sono terminati i peccati da smussare?
Buona continuazione!
Ogni giocatore termina il suo gioco quando raggiunge la testa del serpente. In questa fase infatti l’interazione tra giocatori praticamente è nulla. Potrebbero “vincere” tutti, arrivando a fine percorso con peso pari a zero, oppure perdere tutti perchè non riescono a smussare tutti i loro peccati prima di raggiungere la testa del serpente. La marcia è effettivamente un contatore di un passo per turno, ma si incrementa quando il tiro delle monete fallisce.
Il gioco di Daniela, Giuseppe e Gianluca è conciso e dritto al punto. Ho apprezzato la divisione in due fasi che costruiscono l’una sull’altra, la semplicità del tutto si presta facilmente ad essere un gateway per esperienze più complesse. Purtroppo le spiegazioni soffrono di poca chiarezza in alcuni punti: temo manchino importanti informazioni sul funzionamento dell’acquisto di risorse (es. se parto con 0 punti perché sono il secondo giocatore come faccio ad acquistare? C’è un qualche modo di recuperare i punti per acquistarne altre?). Sfugge anche la ragione per cui s’è scelto di dividere le carte in due categorie (peccati… Leggi il resto »
Ciao Francesco, ci rendiamo conto che il manuale non è proprio chiaro in alcune parti. Per esempio, le risorse che ogni giocatore spende nel suo turno vanno ridistribuite agli altri giocatori. Quindi se sei il secondo, quando arriverà il tuo turno avrai una parte delle risorse spese dal primo giocatore. Per quanto riguarda le carte invece, le espiazioni non danno peso, quindi è già un grosso vantaggio averle. Manca poi una parte di gioco che non siamo riusciti a testare, che riguarda le “azioni” associate ad ogni carta. Ogni peccato espiato darà un “potere” al giocatore, un vantaggio da giocare… Leggi il resto »
Ciao Daniele, purtroppo il tempo tiranno non ci ha permesso di essere chiari con la stesura del manuale. Lo scopo del gioco non è arrivare a fine tabellone (che inizia dalla punta della coda, come segnato nell’immagine), ma smussare i propri peccati prima di raggiungere la testa del serpente. I segnalini si muoveranno inesorabili verso il giudizio divino, a volte velocemente perché hanno con se peccati gravi, altre volte piu lentamente. Il gioco sembra andare avanti da solo, manca una parte che non siamo riusciti a testare: i “poteri” delle carte. Ossia delle azioni che introducono la possibilità di diverse… Leggi il resto »
Recensione Presentazione “Antico Egitto. Siete morti.” Così inizia Psicostasia, un gioco da tavolo di due pagine in cui noi poveri malcapitati giocatori dovremmo svenderci tutto il corredo funebre per poter affrontare la Pesatura dell’Anima o Psicostatia. Anubi, infatti, non trova il nostro nome sul Libro dei Morti e sembra essere dannoso rimanere fermi nel limbo tra regno dei vivi e dei morti. L’unica fortuna in questa totale sfiga è che possiamo mentire ad Anubi: non è detto che i ricordi offerti insieme al corredo siano per forza nostri. Ma non possiamo neanche tirar troppo la corda, altrimenti Mehen, il serpente… Leggi il resto »
Grazie Daniele, il tuo punto di vista e le tue considerazioni ci hanno stimolato e penso che i rimetteremo presto a lavoro. Intanto mi assumo la colpa dell’errore sul titolo del gioco: ero convinto che la cerimonia a cui ci riferiamo si chiamasse Psicostatia, perchè statia è un tipo di bilancia, e non sono andato a controllare. Per quanto riguarda invece i nomi e i ruoli delle divinità egizie invece credo sia una confusione generale del nostro gruppo! Sicuramente saremo più accurati col prossimo editing. Lo abbiamo pensato come gioco da tavolo, in cui peccati ed espiazioni sono pretesti per… Leggi il resto »